4/02/2012

Le regole, la morale e l'etica della Chiesa cattolica

In questo periodo riflettevo sulla morale e sull'etica che ci impone la religione cattolica e la sua istituzione: la Chiesa di Roma.

Innanzitutto mi sono chiesto chi sia più nobile: la persona che non uccide per un principio morale oppure la persona che non uccide perchè è scritto in una lista di dieci comandamenti e nella speranza di una ricompensa nell'aldilà? C'è tuttavia una terza possibilità, cioè che il motivo per cui non si uccide è irrilevante in quanto nei fatti il risultato è il medesimo; ma esiste, a parer mio, una dimensione "interiore" che trascende i fatti nudi e crudi. Dunque la risposta al quesito, a parer mio è piuttosto facile: è più nobile la persona che si comporta correttamente senza l'aspettativa di una ricompensa ma solo ed esclusivamente perchè lo ritiene giusto secondo la propria morale.

Un altro spunto di riflessione me l'ha dato una canzone che in un passaggio fa "se cerchi Dio cerca in te, non cercare in Chiesa". Lo stesso concetto della figura del prete elevato ad intermediario tra il terreno ed il divino è qualcosa che non concepisco. E non solo per i noti scandali di pedofilia che hanno travolto la Chiesa cattolica: prendiamo ad esempio il lato sessista di questa "istituzione" o ancora la sua capacità di perdonare i nostri peccati. E' ridicolo che una persona mia pari abbia facoltà di ascoltare i fatti miei e perdonare a nome di Dio i miei eventuali peccati. E se Dio non volesse perdonarmi? Ha il suo numero di telefono per chiederglielo? E se Dio è misericordioso e perdona tutto, allora che ci sta a fare il prete? Ma qui la discussione va sul ridicolo...

Che poi, peccati perchè? Chi l'ha deciso? Masturbarsi e fare sesso prima del matrimonio è considerato un peccato, io la chiamo "scoperta della propria sessualità" e così una marea di psicologi ed esperti. Ma non finisce qui, il sesso non destinato alla procreazione è anch'esso un peccato. Ad ascoltare la Chiesa saremmo tutti casti e puri a quest'ora, oppure con famiglie così numerose da far esplodere questo paese (nel caso non bastasse la crisi economica). Una serie di assiomi incommentabili.

La verità è che il divino dovrebbe essere una sfera estremamente privata e personale, è ridicolo che qualcuno ci elenchi delle regole e qualcun'altro faccia da intermediario perchè se dio esiste è in ognuno di noi, ed ogni individuo dovrebbe essere libero di relazionarsi a Lui senza nessun vincolo.


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