9/30/2011

“L'evoluzione diventa rivoluzione” - L'alba del pianeta delle scimmie -



Trama del film:
Nei laboratori di un'azienda farmaceutica di San Francisco, il giovane ricercatore Will Rodman sperimenta su degli scimpanzé gli effetti di un virus in grado di potenziare i ricettori neuronali e di fornire una possibile cura per l'Alzheimer. Una di queste cavie mostra lo sviluppo di un'intelligenza superiore alla media, ma viene abbattuta assieme alle altre dichiarando fallito l'esperimento quando risponde con aggressività ai tentativi dei medici di sottoporla a nuovi test. Lascia tuttavia nei laboratori un piccolo cucciolo, che Will decide di risparmiare alla soppressione e di accogliere in casa propria.
Il tempo passa e dopo qualche anno lo scimpanzé, soprannominato Cesare, dimostra delle straordinarie capacità cognitive, imparando in fretta il linguaggio dei segni e raddoppiando il proprio quoziente intellettivo anno dopo anno. Ma con il suo cervello, cresce anche il bisogno di relazionarsi con un ambiente libero e con una specie all'altezza che non lo tratti da bestia o da mostro.

“L'evoluzione diviene rivoluzione” recita il trailer americana del film. Aforisma perfetto per raccontare questo prequel-reboot espiantato direttamente dal lontano 
Pianeta delle scimmie datato 1968 perché il film di Rupert Wyatt - regista britannico con alle spalle un solo, eccellente prison movie (The Escapist) - si racconta esattamente attraverso questi due movimenti. Una prima parte in cui si descrive l'Evoluzione della scimmia e si riscrive Frankenstein attraverso un moderno Prometeo alla ricerca di una cura per l'Alzheimer; e una seconda parte in cui la diversità e la sindrome del mostro vissute dalla Creatura-Scimpanzé creano i presupposti per un'insurrezione degna di Spartacus.
È all'interno di questi due momenti narrativi che si modella anche il progetto di questo nuovo capitolo: una dialettica schiavo-padrone in cui il film gioca a far finta di essere “schiavo” della saga originale e dei cliché del cinema di genere per poi mostrarsi perfettamente padrone degli eventi e della messa in scena. 
Wyatt punta fin dall'inizio a una pura esaltazione dell'occhio, a un'accensione della pupilla simile a quella che colpisce i primati-cavie del film realizzata con tutti i mezzi a disposizione dell'estetica contemporanea: soggettive della scimmia, movimenti immersivi,performance capture d'avanguardia, contaminazioni fra generi diversi.
Continui omaggi, rimandi e citazioni alla serie originale che tuttavia non costituiscono mai nostalgiche strizzatine d'occhio, quanto agganci per stupire e muoversi verso altre direzioni. 
(
http://www.mymovies.it/film/2011/riseoftheapes/)



Il mio giudizio:
Film molto molto molto carino, fatto complessivamente bene sia in fatto di scene, recitazione, effetti speciali, ambientazioni . . . si dai . . . mi è piaciuto!!!
Gli scimpanzé sono animali che mi hanno da sempre ispirato molto simpatia e Cesare da piccolo è davvero davvero stupendo!! *-* MI piacerebbe molto avere una scimmietta e provare l’emozione di farmi abbracciare da lei . . .  dev’essere molto  piacevole, anche perché hanno delle braccia lunghissime!! *-* E poi sono tenereeeeeeeeeeeeeeeeee!!!
. . . Cof Cof . . .  Torniamo seri . . .
Del film mi ha tocca personalmente l’ossessione del protagonista umano, nel cercare una cura per l’Alzeimer  di cui è malato il padre: in alcune scene ho tristemente rivisto azioni e reazioni che ho vissuto con il nonno . . . è una malattia davvero brutta, che distrugge completamente la persona, la annulla, la spersonalizza completamente e a noi che gli stiamo accanto non fa che incidere il cuore;  ricordare la persona che era e vedere quello che è adesso è davvero . . . doloroso . . . è un marchio sanguinante che resterà impresso dentro la mia mente e nel mio cuore e che non andrà mai via. Avevo un po’ il magone davanti a certe scene, ma per un mio vissuto, non per altro. . .
Ho trovato molte scene di una crudeltà infinita, ma la cosa triste è che non è il film a dimostrare cattiveria, ma è la realtà, perché esistono davvero persone come il giovane guardiano che maltrattano gli animali per gusto, per gioco, per piacere personale . . . schifosi!!!
Oltre a queste scene crude, ho trovato anche gesti di una tenerezza infinita, vi metto solo l'immagine, capirete quando vedrete il film e mi darete ragione :P



All’interno del film ci sono anche citazioni colte che ho apprezzato assai:

- La scena in cui Cesare pronuncia la parola “NO!” è davvero emozionante! Mi ha ricordato molto Eric Fromm quando diceva “ Questo primo atto di disobbedienza è l’inizio della storia umana, perché è l’inizio della libertà umana” . Fantastico!  Anche alla fine del film quando Cesare parla ancora, è un’emozione . . . si sospende il respiro per un attimo . . .

- Non so se sia stato un caso o se il richiamo sia voluto ma al momento della rivolta, Cesare prende in mano un bastone elettrico e lo alza al cielo proprio come avviene all’inizio di Odissea nello spazio 2001( 
http://it.wikipedia.org/wiki/2001:_Odissea_nello_spazio), quando le scimmie iniziano a usare un oggetto (in quel caso un osso) in modo inconsueto, dando cosi avvio all’evoluzione. Inoltre ho collegato questo gesto anche ad uno in voga nell’antica Grecia dove chi possedeva il bastone aveva diritto di parola nelle assemblee.


Ora non so se li vedo solo io o se queste citazioni siano metafore volute, ma in ogni caso, ben vengano!


Complessivamente il film mi è piaciuto molto! Ci sarebbe da riprendere in mano il film del pianeta delle scimmie ora e rivederlo perché parlando con Stefano, sulla strada del ritorno verso casa, sono emerse forse delle incongruenze e delle discontinuità con il film che dovrebbe essere il seguito . . .  ma prima di parlare di questo bisognerà accertarsi che le nostre memorie non facciano cilecca :P


Voi? Avete visto il film? Che cosa ne pensate?



9/29/2011

Un cancro per il pianeta: Overshoot Day

Le risorse sono finite, avanti con il prossimo pianeta. Dal 27 settembre è scattato l'overshoot day, capiamo meglio di cosa si tratta dal presidente della Global Footprint Network, Mathis Wackernagel:

"Oggi è l'Overshoot Day: l'umanità ha esaurito le risorse che la natura può fornire in un anno in maniera sostenibile. il Global Footprint Network (GFN) tiene conto del fabbisogno umano di natura (per esempio per fornire cibo, produrre materie prime e assorbire CO2) rispetto alla capacità della natura di rigenerare queste risorse e assorbire i rifiuti. I calcoli del GFN dimostrano che circa dopo 9 mesi il fabbisogno di risorse dell'umanità ha sorpassato il livello che il pianeta può fornire in modo sostenibile in un anno. "E' come spendere il salario annuale in 9 mesi e consumare i risparmi anno dopo anno. Abbastanza in fretta finirebbe il vostro capitale"

Consumiamo risorse come se avessimo a disposizione 1,5 pianeti al posto di uno. La soglia critica è stata superata per la prima volta nel 1970, da quell'anno in poi si consuma più di quel che si potrebbe.
Se tutti vivessero con gli standard di consumi degli statunitensi avremmo bisogno di 5 pianeti, degli inglesi 3,4, del Sud-Africa 1,5.

Intanto ad ottobre l'umanità potrebbe raggiungere i 7 miliardi di abitanti.
Siamo un cancro.


9/27/2011

Mani nei capelli . . . dopo il parrucchiere!

Premettendo che dalla parrucchiera non vado molto spesso ( una volta all'anno se è tanto ),a leggere queste perle della Lucianina non posso fare altro che complimentarmi con me stessa per questa scelta :P






"C’è un segnale inequivocabile. Un’azione apparentemente innocua.
Un piccolo gesto che annuncia che... ok, hai cominciato finalmente a prendere la tua vita tra le mani. 

È quando riesci a dire al tuo parrucchiere che il taglio che ti ha fatto fa schifo.
Che persino la cavia peruviana di tua cugina è pettinata meglio.
Che la frangia non te l’ha scalata, te l’ha mozzata come la coda di un mulo e che, per non dare nell’occhio, non ti rimane che ragliare.
Che se quella che ti ha fatto è una tinta, che vada pure a graffitare le metropolitane di Milano.
Che persino le siepi di agrifoglio tremerebbero all’idea di farsi potare da lui.

Prima o poi ci farò un libro: Lo Zen e l’arte di mandare a stendere il tuo parrucchiere. 
Devo spiegarlo io? I capelli di una donna sono il termometro della sua anima.
Quando una purilla sta male, cosa fa? Va dal parrucchiere.
Prima ancora che dall’analista. Mette quel che ha di più vuoto tra le mani del coiffeur e si abbandona fiduciosa. E magari, all’improvviso l’incoscienza, gli dice la fatidica frase: «Fai tu».

Dire a un parrucchiere «fai tu» è un po’ come decidere di fare boungee jumping senza elastico. Armato solo del suo ego colossale, come un boia al patibolo, lui darà mano alle forbici e taglierà. Tanto.
Quei bei tagli asimmetrici, sfilacciati, impettinabili, portabili al massimo in sfilata a Milano Collezioni. E mentre mieterà e falcerà, ti dirà: «Tesoro, sei bellissima.., ti mancano solo le ali per essere un angelo...», e tu penserai: “Ho le scapole alate, andrà bene lo stesso?”. E soprattutto: “Quanto ci metterà mai un capello a ricrescere? Un mese? Un anno? Un decennio?”.
Meglio così, comunque, che scegliere l’acconciatura sfogliando quei tremendi giornali che trovi solo dai parrucchieri, stampati in una specie di segreta tipografia di categoria. Un misto di teste a pera e tagli da Basil l’investigatopo.
E poi c’è il tocco finale.
Una volta bastava la lacca a inchiodarti le chiome come Marion Cunningham di Happy Days.

Adesso si va di gel, olio, schiuma, silicone... E così esci dal negozio che ci hai i capelli unti come dopo una settimana di influenza. 



Luciana Littizzetto



E io aggiungerei come ultima cosa, che si esci con i capelli unti e bisunti, ma sicuramente più leggera! Perchè a tagliarti i capelli, consumano la lama delle forbici, una noce di shampoo te la fanno pagare 4 euro anche se loro magari hanno pagato l'intero flacone 2 euro...e stessa cosa con balsamo, gel, lacca etc... Insomma... si esce appesantite di testa, con qualche pensiero in più ma sicuramente il portafoglio immensamente più leggero!!!!




9/25/2011

Storia dell'Hip Hop italiano

L'hip hop italiano, come tutti i fenomeni sociali, si è in questi anni evoluto fino ad arrivare alla situazione attuale, la seconda era d'oro del rap italiano.
In questo post voglio ripercorrere questa evoluzione tramite dei video, partendo dalla vechia scuola fino ad arrivare alla nuova.

I pionieri dell'hip hop italiano sono senza ombra di dubbio i Sangue Misto, formati da Neffa (si proprio QUEL Neffa), Deda e Dj Gruff. Il loro album SxM datato 1994 è una pietra miliare del genere:



Impossibile non continuare dall'anno 1996, Neffa pubblica il suo primo album "Neffa e i messaggeri della dopa", il singolo "aspettando il sole" è un successo senza precedenti per l'hip hop italiano:


Un altro pilastro della "vecchia scuola" è Kaos One, nel 1999 partecipa all'album del beatmaker Fritz Da Cat e mette giu una canzone destinata a passare alla storia, si tratta di "Cose Preziose", non è stato fatto un video vero e proprio ma vale comunque la pena di soffermarsi ad ascoltarla:



Suoni più moderni e stile che iniziano ad avvicinarsi a quella odierni si ascoltano in Mi Fist, primo album dei Club Dogo datato 2003, disco ritenuto meritatamente pietra miliare del genere. Tutte le tracce sono di livello assoluto pur non essendoci video ufficiali, tra queste ne scelgo una: "Note Killer", forse la più rappresentativa:


A breve distanza da Mi Fist, fanno il loro esordio sulla scena hip hop italiana, un trio che darà grandi soddisfazioni agli appasionati del genere: i One Mic infatti, con l'album "Sotto la Cintura" del 2004, sfornano un classico che andrà a rappresentare pienamente la "nuova scuola" di rapper italiani. Tutti i loro concerti vengono aperti da "Oltre":


La nuova scuola entra prepotentemente sulla scena e di fatto se ne impadronisce: artisti come Mistaman, i One Mic, Maxi B, i nuovi Club Dogo, soppiantano i vari Tormento, Esa, Kaos e via dicendo. L'Italia del rap ha bisogno di nuovi suoni e ha voglia di sperimentare. Ecco quindi che si fanno largo beat fuori dal genere. Si vedrà quindi del rap sopra basi elettroniche, dance, rock (a parer mio eccezionale l'album di Sanobusinness "Crossover").

Ma il futuro? Il futuro fa discutere come al solito, i "nuovi" sono i vari Emis Killa, Fedez, o i giovanissimi Street Fighters perchè no? Solo il tempo potrà dire chi di loro avrà fortuna e come si evolverà il genere.
Vi lascio con un video di Fedez, "Vota si per dire no", prodotto in occasione del referendum sul nucleare, legittimo impedimento e acqua pubblica:




9/23/2011

E’ autunno: cadono le foglie e . . . i satelliti!!



Nell’era della tecnologia potevamo aspettarci altro? Quando non esistevano pc, tv, cellulari, elettrodomestici o altre cianfrusaglie elettroniche e l’estate giungeva al termine iniziava a cambiare la temperatura ( da molto calda a piacevolmente tiepida) e gli alberi che ormai avevano dato i loro frutti, si preparavano per accogliere neve e freddo … spogliandosi della loro aria colorata e allegra. . .  come  dice una celebre poesia  di Ungaretti “si sta come d’autunno sugli alberi le foglie” (- Soldati -). . . insomma… le foglie cadono! ( che poi nella poesia le foglie non erano altro che una metafora dei soldati che cadevano in guerra… ma vabbè)


Insomma, fino a qualche tempo fa ad annunciare l’arrivo dell’autunno ci pensavano le foglie che iniziavano a sentire la forza di gravità e si adagiavano a terra, colorando il paesaggio con colori caldi e corposi . . .
E oggi?
Stamattina ero in macchina per andare a lavoro e radio Deejay mi ricorda che oggi è il primo giorno d’autunno! Dentro di me penso “Cavoli è vero! Ma deve arrivare una radio a farmelo notare??” ma il mio stupore non si ferma qua. Nossignore! Lo speaker in questione ( che non ricordo chi fosse) annuncia che secondo alcuni studiosi, in quel preciso istante ( ore 8.10 di mattina ) eravamo ancora in estate, perché l’autunno sarebbe sopraggiunto solo alle 11.09 am!!!  Wow!!
Devo ammetterlo, non mi sono goduta gli ultimi respiri del vento estivo visto che ero in giro bardata e avvolta nella giacca di jeans . . .  ma questi sono dettagli :P


Beh dicevo, dopo aver annunciato il cambio di stagione lo speaker ricorda a tutti coloro che abitano nel nord Italia di tenere sotto controllo il cielo, perché potrebbero cadere al suolo pezzi di un satellite che sta orbitando nello spazio e che oggi dovrebbe entrare nella nostra atmosfera . . . Fantastico!
Dopo la caduta dei capelli ( che in autunno miete le sue vittime migliori), la caduta delle foglie, ora dobbiamo preoccuparci anche della caduta di un satellite???? 
La caduta di qualcuno che sta al governo  no eh?? Spero almeno che questo satellite abbia un po’ di mira cosi  da non essere  solo una preoccupazione, ma addirittura una salvezza!! ( stile navicella che arriva sulla terra con dentro un Clark Kent piccino!! *-*)



Insomma gente, oggi girate con il naso all’insù e sperate che a cadervi in volto sia un leggera e rinsecchita foglia e non un pezzettino di un satellite! Con i tempi che corrono bisogna stare attenti perché i cambiamenti sono sempre più veloci!!!



PS: Al tg hanno suggerito anche di non entrare in contatto con i pezzi di questo satellite, nel caso vi vada bene e uno di questi vi cada a pochi passi… potrebbe essere nocivo!! . . .  Cosi han detto . . .
Per maggiori info http://www.corriere.it/cronache/11_settembre_22/satellite-centro-nord-orari-traiettoria_ccf42f02-e513-11e0-ac8f-9ecb3bbcc6bf.shtml

Sorrisetti  su tutti voi
e buon autunno!!!

9/22/2011

Il 3D sta già morendo

Quest'oggi volevo proporvi un elenco interessante stilato da fantascienza.com, il quale fa un'ottima analisi della crisi nera in cui sembra precipitare il 3D.
L'articolo trova quattro colpevoli per l'attuale fallimento della terza dimensione.
Ecco il dettaglio:

1 — L'avidità delle sale cinematografiche: nella primavera del 2010 il Wall Street Journal riportava che le maggiori catene cinematografiche avevano alzato i loro prezzi del 20%, nel tentativo di gonfiare ancora di più la bolla creata da Avatar e Alice in Wonderland. Lo studio di consulenza PricewaterhouseCoopers avvertì il mondo del cinema che le sale cinematografiche stavano facendo lievitare i costi un po' troppo: "le sale cinematografiche rischiano di uccidere la gallina dalle uova d'oro, gonfiando i costi e facendo strapagare il 3D". Citando un sondaggio, il pubblico aveva risposto che il 3D non valeva quei quattro dollari in più sul prezzo del biglietto.
Si nota un evidente declino negli incassi del 3D prima e dopo l'esplosione incontrollata dei prezzi: i dieci film usciti nelle sale nel periodo precedente videro un incremento del 67%, i dieci film seguenti l'aumento dei costi, solo il 27%. Ma la discesa era cominciata fin da prima.

2 — L'avidità delle case di produzione. Se chiedete ai più ferventi contrari al 3D quale sia il problema, vi risponderà in un solo modo: la conversione da 2D. James Cameron aveva detto: "Ci aggiungono solo uno strato sopra, per puro profitto". Dal suo punto di vista, il vero 3D si vendeva da solo, mentre le conversioni hanno ucciso il mercato. E purtroppo, le conversioni, ovvero il finto 3D, sono in aumento, il che spiega il generale peggioramento della situazione.

Ma non va sottovaluto il terzo colpevole:

3 — Il pubblico. Gli spettatori possono aver ucciso il 3D con l'indifferenza? Per molti, tutto si riduce a un giochetto che fa venire il mal di testa. Senza contare quelli che proprio non riescono a vedere l'effetto: il 10% della popolazione Usa non vede il 3D. Se i primi film si giocavano la carta dell'oggetto che esce dallo schermo, più di recente si ricercava l'atmosfera, raramente uscendo dal rettangolo dello schermo. Il critico A.O. Scott ha lo ha definito il paradosso del 3D: se l'effetto è così poco invasivo che nemmeno lo noto, allora posso anche fare a meno degli occhialini e del sovrapprezzo. Il vicepresidente della Paramount ha spiegato la situazione in poche parole, quando ha detto al Times che gli spettatori erano stanchi di sedersi in un cinema e chiedersi "aspetta, questo film è in 3D o no?". Forse ha avuto ragione il critico Roger Ebert quando ha detto "il 3D non ha valore a prescindere. O è troppo invasivo o non lo si nota affatto e l'unico risultato e mettere in evidenza sui mercati internazionali i nostri prodotti più imbarazzanti".

Ma manca ancora un colpevole:

4 — Pessimi filmmaker. Registi e sceneggiatori sono gli ultimi sospetti nel nostro caso di omicidio tecnologico: pessime sceneggiature, pessime recitazioni, regia piatta, hanno danneggiato il 3D in modo irreparabile. Gli spettatori lo hanno capito: se i film di quest'anno sono pessimi come quelli dell'anno scorso, freghiamocene del 3D.

Di cosa è morto il 3D? Un attacco di setticemia, ovvero troppe schifezze nel sistema.



9/21/2011

. . . sa leggere la tristezza nei tuoi sorrisi e la gioia nelle tue lacrime . .



Nella mia vita mi sono trovata molte volte a riflettere su che cosa e chi sia un vero amico, e ancora oggi prima di pensare agli altri mi chiedo se io so essere una vera amica… Già, perché purtroppo più volte in queste anni ho trovato una persona e mi sono detta “Ce l’ho fatta! L’ho trovata!” E dopo qualche anno, puntualmente, ho dovuto ricredermi . . .  Che tristezza!
La prima cosa su cui ragiono ovviamente è sul mio comportamento: ho fatto qualcosa che non dovevo? Ho sbagliato qualche atteggiamento? Ho preteso troppo???
Voi non lo sapete, ma io ho un carattere molto particolare e faccio di tutto per rendere felici le persone a cui voglio bene, vorrei che ogni attimo della loro vita fosse speciale! ( Beh? che c’è di male direte voi?? ) Ma questo lato del mio carattere ha anche una parte oscura, dopo aver dato tanto, io pretendo che il favore mi sia restituito.
Capisco bene che il verbo pretendere potrebbe trarre in inganno ma ora mi spiego meglio… diciamo che se io ti tratto con i guanti bianchi mi piacerebbe che anche quelle persone che si definiscono “miei amici” lo facessero con me.Non è un obbligo! Ma se sei veramente mio amico non dovrebbe essere un peso no????? Mi sono spiegata?

Dopo le varie vicissitudini della mia ancora breve vita, mi sono chiesta molte volte che cosa fosse e se esistesse l’amico vero.
Provate a chiedere a qualcuno che cos’è l’amicizia o chiedetevelo a voi stessi.
Decine,se non centinaia di poeti e scrittori si sono scervellati sull’argomento ma senza mai trovare una risposta definitiva, universale, che possa accontentare tutti.
C’è chi vi dirà che l’amicizia non esiste, che le persone ti sono amiche solo perché gli conviene; c’è chi vi dirà che nella vita si hanno solo tre, al massimo quattro amici, fra i quali dobbiamo contare anche  mamma e papà ovviamente; c’è chi vi dirà che è circondato da amici e che per lui chiunque è gentile e simpatico può essere considerato tale . . . etc etc etc . . .
“Amico” :una delle parole più vecchie che si siano mai sentite su questa piccola terra, capace di esprimere in sole cinque lettere uno dei sentimenti più grandi, necessari, se non fondamentali per una esistenza serena.
Chi non ha un amico è una persona a cui mancherà sempre qualcosa , non lo sa nemmeno lui che cos’è, ma sa che gli manca qualcosa. Un amico, un vero amico, è una persona con cui estraniarsi dal solito tram tram quotidiano, con cui confidarsi, con cui farsi una bevuta o andare in un pub,è una persona con cui esci e riesci a divertirti senza fare niente di particolare, magari passeggiando semplicemente alla ricerca di una meta. Con l’amico hai bisogno di parlare, di confrontarti, anche di litigare, perché un rapporto di vera amicizia senza qualche confronto acceso non è vero: una persona che dice sempre di si non è coerente e corretta nei suoi confronti, perché non segue la sua volontà e cerca di assecondare un secondo individuo.
L’amicizia è un sentimento difficile da trovare, ma ancor di più da conservare; può darsi che ognuno di noi abbia incontrato nella sua vita un amico… ma se ora non c’è più, chiediamoci . . . era davvero un amico vero?? Pochi saranno tuoi amici per tutta la vita e queste persone sono come dei fiori, da coltivare, innaffiare, curare in modo da non lasciare appassire questo sentimento.
Un’altra domanda che c’è da porsi è: quando si parla davvero di amicizia?
Un amico è molto raro e non è da confondere con le numerose persone che ci circondano: conosco tantissime persone e fra questi con almeno la metà scherzo, parlo o ci sono uscita almeno una volta; questo non vuol dire che sono tutti miei amici, ma conoscenti! E’ diverso!!!
Molte persone confondono lo stare insieme con l’amicizia, che è diverso!! E’ una specie di patto che ti lega ad una persona, una cosa troppo importante per nascere dal nulla! L’amicizia a mio parere è l’insieme delle attenzioni che tu hai verso una persona con cui sei in costante rapporto. E’ dai particolari che si capisce se c’è questo sentimento o meno . . .
Come si può definire amico una persona che non vedi mai? Che non si sbatte per te? Che  non sa nulla di ciò che ti accade? Che non conosce a fondo il tuo modo di essere e di pensare? Che non sa leggere la tristezza nei tuoi sorrisi o la gioia nelle tue lacrime? Che non rinuncerebbe a nulla per te? Che non divide con te pezzi di vita? Che non ti ama anche nei tuoi difetti? Come chiami amico una persona che non ha il coraggio di dirti le cose come le pensa, pur sapendo di essere in disaccordo con te? Come chiami amico chi non pensa al tuo bene???
Le persone sono come le foglie e tu sei l’albero:d’estate sono tutte belle rigogliose sopra l’albero,ma quando arriva l’inverno solo poche restano, la maggior parte cadono e  quelle che restano si deteriorano, ma quando arriva l’estate tornano più smaglianti che mai. Solo gli amici resistono nei momenti di difficoltà e una volta superata la crisi sono ancora al tuo fianco.





L’amicizia esiste? Io credo di si, almeno voglio crederci, magari la vita mi smentirà o confermerà quello che penso oggi, ma io voglio crederci. Voglio crederci perché senza amicizia non si può vivere,  è necessario avere qualcuno con cui affrontare la vita. ( oltre alla propria metà ovviamente )



Vi lascio il video di una canzone che qualche anno fa ho ascoltato fino alla nausea, se non vi piace la musica della Pausini, almeno leggetevi il testo! :)

Voi che cosa ne pensate dell'amicizia?
Che cos'è per voi?
 

9/19/2011

PC vs Console, ecco perchè è meglio il primo

Per giocare è meglio un personal computer oppure una console di ultima generazione come la playstation 3?

A parer mio non ci sono dubbi: il pc ha dei vantaggi difficilmente colmabili da una console.
Innanzitutto le caratteristiche tecniche sono SEMPRE di gran lunga superiore. Chi usa il pc per giocare infatti, è solitamente propenso a tenerlo aggiornato sotto il profilo hardware palensando una superiorità tecnica quasi imbarazzante verso la playstation di turno, ferma forzatamente da anni alla tecnologia della sua data d'uscita.
Questo si riflette ovviamente sulla qualità (soprattutto grafica) dei giochi stessi.

Non parliamo poi di giocabilità. Mouse e tastiera si dimostrano IMPAREGGIABILI nei giochi come rts (strategici in tempo reale soprattutto ma anche a turni) e fps (sparatutto). Impossibile per una console emulare la giocabilità di un Age of Empires o di un Unreal Tournament. Il joypad risulta totalmente inadeguato per questo tipo di giochi.
Sotto questo profilo un sostanziale pareggio si ottiene per i giochi di ruolo, capaci di stupire anche su console.

Tuttavia i giochi sportivi sono assoluta esclusiva delle console, risulta infatti impossibile giocare a Fifa con mouse e tastiera. Anche i giochi d'azione mal si prestano al pc, un Darksiders o un Prince of Persia giocato alla PS3 offrono un'esperienza di gioco decisamente migliore.

I pochi vantaggi della console mi sembra quasi abbiano appiattito la varietà dei generi disponibili.
Prendiamo per esempio Metal Gear Solid, re dei giochi stealth della prima playstation risulta, per usare un eufemismo, appannato nella sua ultima versione. Anche questo tipo di gioco perde terreno su console a favore del PC, basta vedere Deus Ex Human Revolution o Mass Effect meravigliosi su computer ma un gradino inferiori su PS3 (seppur di ottima fattura).

A parer mio insomma ne risente la qualità, ci si concentra sulla produzione di giochi sportivi e d'azione, i quali riescono a sfruttare al massimo le qualità di un joypad, tralasciando invece gli altri generi.

9/18/2011

Bad teacher: una cattiva maestra!


Ieri sera, dopo parecchie occasioni perse, sono riuscita ad andare a vedere un film che mi ispirava assai:”Bad teacher: una cattiva maestra”. Come insegnante come potevo resistere alla tentazione di gustarmi un film sulla mia professione?? Non si può!
Premetto che ovviamente tutto è stato portato agli estremi! Per fortuna nella realtà non esistono né delle Amy né delle Elizabeth ( almeno spero che non esistano insegnanti cosi... Ecco. Lo spero perché dalla scuola e da alcune persone effettivamente c’è da aspettarsi di tutto =/ )

Comunque, il film mi è piaciuto! E’ una commedia nella quale si ride ( anche per amarezza..) e sulla quale si potrebbe anche riflettere . . . e magari trarre qualche insegnamento! ( ovviamente non certo per imitazione!!)



Se avete in mente come insegnante la figura del professore John Keating che, ne “L’attimo fuggente”, salta sui bianchi per insegnare ai suoi studenti a vivere . . . dimenticatelo! In questo film non vedrete nulla di tutto ciò!.
L'insegnante, un ruolo che, nell'ideale comune della società modello, ha da sempre rappresentato una persona da cui apprendere lezioni per accrescere le proprie conoscenze all'interno dei diversi settori che tempestano l'esistenza, dallo sportivo alla religione, passando, soprattutto, per quello culturale.
Un ruolo, quindi, che dovrebbe rappresentare una seria missione per chiunque lo ricopra... ma non per Elizabeth Halsey, la quale meriterebbe l'insufficienza ancor prima dei suoi peggiori alunni. Minigonna mozzafiato, tacco dodici, labbra rosso fuoco e una chioma da Barbie: questa è la “Bad teacher” Elizabeth Halsey in tutta la sua superficialità.
La protagonista si diverte da matti atteggiandosi da stronza egocentrica, incapace di provare alcun tipo di interesse per il suo lavoro ma anche per la vita in generale. Masticando da maschiaccio e fumando mariujana nel parcheggio della scuola, Elizabeth non si lascia scappare nessuna cattiva maniera. Il suo amore sfrenato per i soldi basta come pretesto per qualsiasi sregolatezza e cattiveria, per non parlare poi dei suoi metodi di insegnamento così poco ortodossi da diventare il sogno di qualsiasi studente moderno. Non è così che la pensa però la sua rivale in amore e in carriera Amy Squirrel (Lucy Punch), pronta a sfoggiare qualsiasi arma pur di dimostrare quanto Elizabeth sia scorretta. Tra questi due fuochi femminili fa quasi sorridere la figura di Justin Timberlake, che non veste i soliti panni da latin-lover, indossando invece quelli di un insegnante di buonissima famiglia, impacciato ed ipersensibile. La parte del tonto gli riesce benissimo direi . . .
Alla fine di tutto, il personaggio più riuscito a mio parere è quello interpretato da Jason Segel, il professore di educazione fisica che con abile pazienza riesce a conquistare la bella e sfacciata Elizabeth. Perché vince? Perché rimane se stesso fino alla fine e accetta il suo modo di essere senza desiderare nient’altro. E’ sincero, testardo e simpatico nonostante il modo in cui la cara Elizabeth lo tratti . . .  Credo proprio che non ci sia insegnamento migliore che questo.  



Se volete passare una serata leggera e divertente guardate questo film, senza troppe aspettative però: è una commedia carina senza dubbio ma diciamo che ce ne sono di migliori :) Vi lascio il trailer, è un assaggio ben fatto del film :)

    




9/16/2011

La Psicostoria può diventare realtà?

Sono da sempre un grande appassionato dei romanzi di Isaac Asimov e di conseguenza questo articolo di fantascienza.com mi ha incuriosito parecchio!!! Ve lo ripropongo!

Chi non ricorda la Psicostoria, o Psicostoriografia? È la disciplina scientifica immaginaria che sta alla base del ciclo della Fondazione, una delle saghe fantascientifiche letterarie più famose di sempre e scaturite dalla fantasia e dalla preparazione scientifica del Buon Dottore Isaac Asimov. La premessa della Psicostoria, ovvero la capacità di predire il comportamento delle società umane su basi matematiche e statistiche, ha affascinato molti studiosi e ricercatori, ed è facile presumere che nel corso dei decenni in molti abbiano studiato la possibilità di realizzare davvero qualcosa di simile. Frenati in ciò dall'enorme difficoltà del compito e dalle risorse necessarie, soprattutto in termini di potenza di calcolo. Negli USA è stato fatto però un primo avvicinamento alla visione asimoviana, cercando addirittura elementi che consentivano di prevedere gli eventi della cosiddetta Primavera Araba.

Sul sito delle news della BBC è infatti comparso un articolo a titolo: Supercomputer predice le rivoluzioni, basato sulla pubblicazione di uno studio di Kalev Leetaru, ricercatore dell'Institute for Computing in the Humanities, Arts and Social Science dell'Università dell'Illinois. La ricerca si basa su un algoritmo denominato automated sentiment mining, e che Leetaru chiama più brevemente mood detection, cioé il rilevatore di stati d'animo. Nel corso degli anni Leetaru e il suo gruppo hanno racimolato una quantità enorme di articoli e studi partendo da fonti pubbliche governative come l'americano l'Open Source Centre, e private come l'archivio BBC Monitoring e quello del New York Times, andando indietro di decenni fino al 1945. In questo modo hanno raccolto qualcosa come cento milioni di articoli riguardanti praticamente ogni aspetto della vita sociale. Dopodiché hanno impostato l'analisi del contenuto degli articoli sulla base di due parametri: il mood, cioé se si trattava di buone o cattive notizie, e la localizzazione geografica della notizia.

La definizione del mood si è basata sulla ricerca, nel testo dell'articolo, di parole chiave come "orribile", "tragico", "buono" e così via, mentre la geolocalizzazione è stata definita cercando località specifiche come grandi città, capitali, eccetera. Tutto ciò ha consentito di tirare fuori da questa immensa base dati qualcosa come cento miliardi di relazioni. Per riuscire nell'impresa Leetaru si è appoggiato all'Università del Tennessee e al suo Nautilus, un supercomputer che mette insieme qualcosa come 1024 processori in grado di macinare 8,2 teraflops (trilioni di operazioni al secondo). Il risultato sfornato da Nautilus consiste in una serie di grafici che esprimono la variazione del mood in vari paesi negli ultimi decenni. Il grafico dell'Egitto, ad esempio, mostra picchi negativi dello stato d'animo nell'inizio del 1991 e nel 2003, in corrispondenza dell'inizio delle due guerre irachene, e nel gennaio di quest'anno con l'inizio della rivoluzione popolare. Risultati simili si sono ottenuti per la Libia e per i paesi balcanici negli anni novanta.

Intervistato dalla BBC, Leetaru ha addirittura dichiarato che l'analisi avrebbe permesso di individuare la presenza di Osama Bin Laden nel nord del Pakistan, anziché in Afghanistan. Naturalmente l'analisi finora si è svolta "a posteriori", il che la espone a facili critiche. La possibilità di fare questo tipo di analisi in tempo reale sarà il prossimo passo: "In realtà è molto simile agli algoritmi di analisi economica: se sai quello che è successo negli ultimi minuti, riesci a farti un'idea di ciò che accadrà nei prossimi". Questa è stata la dichiarazione di Leetaru, che molto onestamente ha aggiunto: "La prossima interazione consisterà nello scendere a livello di città e di interazione fra gruppi. Io paragono il sistema alle previsioni del tempo: non è perfetto ma è meglio che tirare a indovinare". Insomma, la Psicostoria per ora resta a guardare: un conto è prevedere fenomeni sociali di ampia portata, come del resto si tenta di fare da parecchio. Un altro conto è prevederli puntualmente, o addirittura guidarli come faceva la mitica Seconda Fondazione di Hari Seldon. Ma chi è disposto a escludere che qualcuno, da qualche parte nel mondo, non ci stia già pensando?


9/15/2011

L'esperienza è maestra di vita!

Lezione n° 1
Un uomo va sotto la doccia subito dopo la moglie e nello stesso istante suonano al
campanello di casa. La donna avvolge un asciugamano attorno al corpo, scende le
scale e correndo va ad aprire la porta: è Giovanni, il vicino. Prima che lei possa dire
qualcosa lui le dice: "ti do 800 Euro subito in contanti se fai cadere l'asciugamano!"
Riflette e in un attimo l'asciugamano cade per terra... Lui la guarda a fondo e le da la somma pattuita. Lei, un po' sconvolta, ma felice per la piccola fortuna guadagnata in un attimo risale in bagno. Il marito, ancora sotto la doccia le chiede chi fosse alla porta. Lei risponde: "era Giovanni". Il marito: "perfetto, ti ha restituito gli 800 euro che gli avevo prestato?"
Morale n° 1:
Se lavorate in team, condividete sempre le informazioni!


Lezione n° 2
Al volante della sua macchina, un attempato sacerdote sta riaccompagnando una giovane monaca al convento.
Il sacerdote non riesce a togliere lo sguardo dalle sue gambe accavallate.
All'improvviso poggia la mano sulla coscia sinistra della monaca. Lei lo guarda e gli
dice: "Padre, si ricorda il salmo 129?" Il prete ritira subito la mano e si perde in
mille scuse. Poco dopo, approfittando di un cambio di marcia, lascia che la sua mano sfiori la coscia della religiosa che imperterrita ripete: "Padre, si ricorda il salmo 129?" Mortificato, ritira la mano, balbettando una scusa. Arrivati al convento, la monaca scende senza dire una parola. Il prete, preso dal rimorso dell'insano gesto si precipita sulla Bibbia alla ricerca del salmo 129.
"Salmo 129: andate avanti, sempre più in alto, troverete la gloria..."
Morale n° 2:
Al lavoro, siate sempre ben informati!


Lezione n° 3
Un rappresentante, un impiegato e un direttore del personale escono
dall'ufficio a mezzogiorno e vanno verso un ristorantino quando sopra una panca trovano una vecchia lampada ad olio. La strofinano e appare il genio della lampada.
"Generalmente esaudisco tre desideri, ma poiché siete tre, ne avrete uno ciascuno". L'impiegato spinge gli altri e grida: "tocca a me, a me....Voglio stare su una spiaggia incontaminata delle Bahamas, sempre in vacanza, senza nessun pensiero che potrebbe disturbare la mia quiete". Detto questo svanisce. Il rappresentante grida: "a me, a me, tocca a me!!!! Voglio gustarmi un cocktail su una spiaggia di Tahiti con la donna dei miei sogni!" E svanisce. Tocca a te, dice il genio, guardando il Direttore del personale.
"Voglio che dopo pranzo quei due tornino al lavoro!"
Morale n° 3:
Lasciate sempre che sia il capo a parlare per primo!


Lezione n° 4
In classe la maestra si rivolge a Gianni e gli chiede: 'Ci sono cinque uccelli appollaiati su un ramo. Se spari a uno degli uccelli, quanti ne rimangono?'
Gianni risponde: "Nessuno, perché con il rumore dello sparo voleranno via tutti".
La maestra: "Beh, la risposta giusta era quattro, ma mi piace come ragioni".
Allora Gianni dice "Posso farle io una domanda adesso?"
La maestra: Va bene.
"Ci sono tre donne sedute su una panchina che mangiano il gelato. Una lo lecca delicatamente ai lati, la seconda lo ingoia tutto fino al cono, mentre la terza dà piccoli morsi in cima al gelato. Quale delle tre è sposata?" L'insegnante arrossisce e risponde: "Suppongo la seconda... quella che ingoia il gelato fino al cono".
Gianni: "Beh, la risposta corretta era quella che porta la fede, ma... mi piace come ragiona"!!!
Morale n° 4: Lasciate che prevalga sempre la ragione.


Lezione n° 5
Un giorno, un non vedente era seduto sul gradino di un marciapiede con un
cappello ai suoi piedi e un pezzo di cartone con su scritto: "Sono cieco, aiutatemi per favore". Un pubblicitario che passava di lì si fermò e notò che vi erano solo alcuni centesimi nel cappello. Si chinò e versò della moneta, poi, senza chiedere il permesso al cieco, prese il cartone, lo girò e vi scrisse sopra un'altra frase.
Al pomeriggio, il pubblicitario ripassò dal cieco e notò che il suo cappello era pieno di monete e di banconote.
Il non vedente riconobbe il passo dell'uomo e gli domandò se era stato lui che aveva scritto sul suo pezzo di cartone e soprattutto che cosa vi avesse annotato.
Il pubblicitario rispose: "Nulla che non sia vero, ho solamente riscritto la tua frase in un altro modo".
Sorrise e se ne andò.
Il non vedente non seppe mai che sul suo pezzo di cartone vi era scritto:
"Oggi è primavera e io non posso vederla".
Morale n° 5: Cambia la tua strategia quando le cose non vanno molto bene e vedrai che poi andrà meglio.








Se un giorno ti verrà rimproverato che il tuo lavoro non è stato fatto con professionalità, rispondi che l'Arca di Noè è stata costruita da dilettanti e il Titanic da professionisti....
Per scoprire il valore di un anno, chiedilo ad uno studente che è stato bocciato all'esame finale.
Per scoprire il valore di un mese, chiedilo ad una madre che ha messo al mondo un bambino troppo presto.
Per scoprire il valore di una settimana, chiedilo all'editore di una rivista settimanale.
Per scoprire il valore di un'ora, chiedilo agli innamorati che stanno aspettando di vedersi.
Per scoprire il valore di un minuto, chiedilo a qualcuno che ha appena perso il treno, il bus o l'aereo.
Per scoprire il valore di un secondo, chiedilo a qualcuno che è sopravvissuto a un incidente.
Per scoprire il valore di un millisecondo, chiedilo ad un atleta che alle Olimpiadi ha vinto la medaglia d'argento.
Il tempo non aspetta nessuno. Raccogli ogni momento che ti rimane, perché ha un
grande valore. Condividilo con una persona speciale, e diventerà ancora più importante.

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