9/27/2011

Mani nei capelli . . . dopo il parrucchiere!

Premettendo che dalla parrucchiera non vado molto spesso ( una volta all'anno se è tanto ),a leggere queste perle della Lucianina non posso fare altro che complimentarmi con me stessa per questa scelta :P






"C’è un segnale inequivocabile. Un’azione apparentemente innocua.
Un piccolo gesto che annuncia che... ok, hai cominciato finalmente a prendere la tua vita tra le mani. 

È quando riesci a dire al tuo parrucchiere che il taglio che ti ha fatto fa schifo.
Che persino la cavia peruviana di tua cugina è pettinata meglio.
Che la frangia non te l’ha scalata, te l’ha mozzata come la coda di un mulo e che, per non dare nell’occhio, non ti rimane che ragliare.
Che se quella che ti ha fatto è una tinta, che vada pure a graffitare le metropolitane di Milano.
Che persino le siepi di agrifoglio tremerebbero all’idea di farsi potare da lui.

Prima o poi ci farò un libro: Lo Zen e l’arte di mandare a stendere il tuo parrucchiere. 
Devo spiegarlo io? I capelli di una donna sono il termometro della sua anima.
Quando una purilla sta male, cosa fa? Va dal parrucchiere.
Prima ancora che dall’analista. Mette quel che ha di più vuoto tra le mani del coiffeur e si abbandona fiduciosa. E magari, all’improvviso l’incoscienza, gli dice la fatidica frase: «Fai tu».

Dire a un parrucchiere «fai tu» è un po’ come decidere di fare boungee jumping senza elastico. Armato solo del suo ego colossale, come un boia al patibolo, lui darà mano alle forbici e taglierà. Tanto.
Quei bei tagli asimmetrici, sfilacciati, impettinabili, portabili al massimo in sfilata a Milano Collezioni. E mentre mieterà e falcerà, ti dirà: «Tesoro, sei bellissima.., ti mancano solo le ali per essere un angelo...», e tu penserai: “Ho le scapole alate, andrà bene lo stesso?”. E soprattutto: “Quanto ci metterà mai un capello a ricrescere? Un mese? Un anno? Un decennio?”.
Meglio così, comunque, che scegliere l’acconciatura sfogliando quei tremendi giornali che trovi solo dai parrucchieri, stampati in una specie di segreta tipografia di categoria. Un misto di teste a pera e tagli da Basil l’investigatopo.
E poi c’è il tocco finale.
Una volta bastava la lacca a inchiodarti le chiome come Marion Cunningham di Happy Days.

Adesso si va di gel, olio, schiuma, silicone... E così esci dal negozio che ci hai i capelli unti come dopo una settimana di influenza. 



Luciana Littizzetto



E io aggiungerei come ultima cosa, che si esci con i capelli unti e bisunti, ma sicuramente più leggera! Perchè a tagliarti i capelli, consumano la lama delle forbici, una noce di shampoo te la fanno pagare 4 euro anche se loro magari hanno pagato l'intero flacone 2 euro...e stessa cosa con balsamo, gel, lacca etc... Insomma... si esce appesantite di testa, con qualche pensiero in più ma sicuramente il portafoglio immensamente più leggero!!!!




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